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Diffamazione a mezzo internet

Cos’è la diffamazione a mezzo internet e che conseguenze può portare?

Fino a pochi anni fa il reato di diffamazione riguardava l’offesa della reputazione altrui a mezzo stampa o oralmente, doveva avvenire, dunque, in pubblico. Con la diffusione capillare di Internet il legislatore ha dovuto affrontare un nuova fattispecie di reato, appoggiandosi a società di informatica forense come Bit4law: la diffamazione a mezzo internet, o diffamazione online. Sentiamo sempre più spesso parlare di bullismo online, di diffusione di fotografie o informazioni private rilasciate senza il consenso degli interessati, ma si parla meno delle conseguenze per chi commette il reato.

Che cos’è la diffamazione a mezzo internet?

Per diffamazione online si intende l’eventualità in cui la reputazione di qualcuno venga offesa mediante la diffusione di informazioni sui social network, per mezzo di post, commenti o immagini. Nel mondo della comunicazione virtuale queste informazioni hanno il potenziale di raggiungere un numero di persone molto superiore e con più facilità rispetto a quanto accadeva in passato.

Fermo restando il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero, scrivere o pubblicare qualcosa su un’altra persona potrebbe condurre a conseguenze penali che spesso le persone coinvolte ignorano.

Al contrario di quanto avviene per altri mezzi di comunicazione di massa, come giornali o telegiornali online, nel mondo virtuale dei social network le informazioni non vengono verificate prima di essere rilasciate e, dunque, incorrere nel reato di diffamazione a mezzo internet è molto più probabile.

Cosa prevede la legge per chi compie il reato di diffamazione a mezzo internet?

L’articolo 595 del Codice Penale prevede la reclusione sino ad un anno e una multa massima di 1.032 euro. Il reato di diffamazione a mezzo internet è da considerarsi aggravato se la reputazione e l’onore della vittima sono danneggiati tramite mezzi di comunicazione online. Nei casi di diffusione delle informazioni in pubblico, per mezzo Internet o carta stampata, la reclusione può arrivare sino a tre anni.

Una sentenza della Corte di Cassazione del 2017, ha affermato che un messaggio diffamatorio diffuso attraverso la bacheca di Facebook ricade proprio nella fattispecie dei reati di diffamazione aggravati poiché la pubblicità del messaggio è in grado di raggiungere un numero indeterminato di persone.

Come difendersi dalla diffamazione a mezzo internet: che prove servono?

Innanzitutto, per il verificarsi del reato di diffamazione a mezzo internet devono verificarsi le seguenti circostanze:

  1. La persona diffamata deve essere assente;
  2. Deve sussistere un’offesa alla reputazione altrui;
  3. Deve intercorrere una comunicazione fra più persone.

Molti credono che sia sufficiente stampare l’immagine del messaggio diffamatorio, ad esempio dalla bacheca di Facebook, ma tale evidenza potrebbe essere frutto di una facile manomissione e, anche se reale, potrebbero verificarsi delle modifiche al profilo di chi ha diffamato, di conseguenza questo genere di prove non viene solitamente presa in considerazione dai Tribunali. Detto ciò è utile avere i dati numerici delle persone che hanno potenzialmente visualizzato quel messaggio in modo da rendere più quantificabile il danno subito e l’eventuale rimborso. Ma la prima, e più utile, cosa da fare è contattare un consulente di informatica investigativa che sarà in grado di acquisire i dati in maniera tecnica ed incontestabile. É importante definire con certezza l’identità di chi ha commesso il reato.

Nel mondo delle bacheche virtuali ci si può iscrivere utilizzando nomi di fantasia, dovrete quindi risalire all’indirizzo IP del computer dal quale è partito il messaggio per essere certi di chi ha postato il messaggio, la foto o il video diffamatori.

In conclusione, i Tribunali stanno seguendo sempre più cause di diffamazione online e la giurisprudenza si sta espandendo e perfezionando. La legislazione dovrebbe probabilmente istituire dei reati ad hoc e delle procedure standardizzate da seguire.

Ad ogni modo è importante che ognuno sia consapevole che la sua vita online non è distaccata dalla realtà, e per quanto ci conceda una certa dose di libertà, tale diritto non è illimitato ed anzi, può portare a conseguenze serie.

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