La lotta per la sicurezza online è da sempre una questione importante per le piattaforme social. La credibilità dei social network, infatti, è stata messa a repentaglio da scandali sulla fuoriuscita di dati diverse volte.
A partire dallo scandalo Facebook – Cambridge Analytica nulla è stato più come prima. Mark Zuckerberg e i CEO dei maggiori social network hanno dovuto ripensare la logica di protezione dei dati e, quindi, degli utenti.
Un lavoro non semplice che ha portato a risultati altalenanti ma che ha visto un maggiore impegno da parte dei più importanti operatori nel campo dei social network. In ultimo la questione sulla protezione dei dati degli utenti Apple, in seguito al nuovo sistema operativo IOS 14.5 che permette ai fan della mela di scegliere con chi condividere i dati (soprattutto a livello di advertising online).
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Profili privati per i minori di 16 anni
Anche Instagram ha preso una decisione forte in tal senso, mettendo al centro del discorso la tutela della privacy dei minori di 16 anni. A seguito di numerosi spiacevoli episodi registrati sul social (e in generale sul web) a scapito di ragazzi e ragazze di questa fascia di età, Instagram ha deciso di rendere i loro profili come privati.
I motivi della scelta sono chiari, in questo modo i ragazzi e le ragazze di minore età non subiranno disturbi: stop alle chat e alle richieste indesiderate. Inoltre i loro Reels, post del feed e IGTV non saranno presenti nella sezione Esplora e non potranno essere trovati tramite la ricerca per hashtag.
Più privacy meno diffusione dei contenuti
La scelta del colosso americano, ormai a pieno integrato con Facebook, è più coraggiosa di quello che si possa pensare, ecco perchè.
Alle restrizioni della privacy si associano conseguenti diminuzioni della diffusione dei contenuti pubblicati dai più giovani, il che potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio per il coinvolgimento sul social network.
E’ ovvio infatti che con la limitazione dei contenuti di ogni genere pubblicati sul proprio profilo Instagram i giovani potranno raggiungere soltanto i loro followers, diminuendo notevolmente la possibilità di interazione.
Profilo pubblico o profilo privato? Il test sugli under 16
A fronte di questa decisione, l’annuncio del CEO Adam Mosseri è molto chiaro: i minori di 16 anni potranno scegliere di passare al profilo pubblico, mentre il profilo privato rimane l’impostazione di default.
Il test portato avanti col primo roll-out per un campione di giovani minori di 16 anni ha avuto effetti incoraggianti nella direzione presa da Instagram: la maggior parte degli under 16 infatti ha scelto di restare col profilo privato impostato di default, soltanto una piccola parte invece ha preferito cambiare l’impostazione di base e passare al profilo pubblico.
Bisogna dire che anche Tik Tok ha introdotto da qualche mese la limitazione delle impostazioni di profilo per gli under 15, raggiungendo risultati simili a livello di gradimento.